Ci sono tantissimi motivi per essere affezionato a Codemotion, dall’atmosfera rilassata che si respira, alla passione di chi la organizza, alla qualità e ricchezza degli interventi. Nel mio caso aggiungo anche la piacevole sensazione di esservi come cresciuto un po’ professionalmente insieme. La prima edizione ancora con il nome di JavaDay è stata il più grande appuntamento di ritrovo per i Java User Group italiani, poi la partecipazione sempre più ampia, il nome che diventa Codemotion, l’orizzonte che si amplia alla passione per la programmazione in generale, le edizioni internazionali, l’apertura al mondo delle startup e chissà cos’altro in futuro!
Nel frattempo io mi trasferisco a lavorare a Londra e dopo una breve parentesi “tradizionale”, mi lancio anch’io a lavorare per una startup, con tutto quello che ne consegue, la validazione del prodotto, i primi clienti, la ricerca del proprio mercato, la migrazione da prodotto a servizio cloud, i contatti con gli investitori, la creazione del team ideale di sviluppo e non solo, fino alla exit con acquisizione. Un’esperienza paragonabile a un ottovolante, ma che consiglio di provare comunque, specie se non dispiace un pizzico di adrenalina anche nella propria vita lavorativa.
Ed in tutto questo gli spunti raccolti ogni anno in una conferenza come Codemotion mi sono sempre stati utilissimi. In particolare, sia in IdeaPlane prima, che in Workshare ove adesso lavoro, rimanere nello steccato di una singola tecnologia o linguaggio è praticamente impossibile, bisogna essere in grado di seguire tutto con il solo obiettivo di far bene e rapidamente. In entrambe mi sono trovato nella fortunata situazione di seguire direttamente assunzioni in area sviluppo e come obiettivo avevamo deciso di puntare all’araba fenice, ossia lo sviluppatore full stack, sia backend che frontend, che non solo esiste, ma ci si lavora anche molto bene insieme!
Le interviste si sono rivelate fra l’altro un’occasione totalmente inaspettata di imparare cose nuove e scoprire l’incredibile evoluzione dell’ecosistema JavaScript per la realizzazione di applicazioni web e rimuovere i miei ultimi dubbi. Il resto sono il lavoro sul campo degli ultimi sei mesi in cui ho abbandonato completamente l’idea del framework web server-side (Wicket era stato l’ultimo che avevo provato, nonché presentato a Codemotion!) per passare a un backend di sole API… seguendo quanto visto ad una presentazione di Ugo Landini proprio a Codemotion non so quanti anni fa!
Il mio intervento di quest’anno si intitolava JavaScript Power Tools (sempre con il Java User Group Milano, che poi le API sempre in Java le scriviamo ) ed è stato sostanzialmente il resoconto di quanto imparato nel mio passaggio da sviluppatore backend a full stack e degli strumenti che mi sono stati utilissimi in questa transizione. Sperando che possa essere utile anche a chi ascolta e che permetta anche ad altri di fare il grande passo e di buttar via un altro framework web server side per realizzare applicazioni web più belle, moderne, in modo più semplice e veloce…!